Mio commento a Cass. 9320/15
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Il risarcimento del danno da fatto illecito presuppone che sia stato leso un interesse della vittima, che da tale lesione sia derivata una “perdita” concreta, ai sensi dell'art. 1223 c.c., e che tale perdita sia consistita nella diminuzione di valore d'un bene o d'un interesse. Pertanto, quando la suddetta perdita incida su beni oggettivamente diversi, anche non patrimoniali, come il vincolo parentale e la validità psicofisica, il giudice è tenuto a liquidare separatamente i due pregiudizi, senza che a ciò osti il principio di omnicomprensività del risarcimento del danno non patrimoniale, il quale ha lo scopo di evitare le duplicazioni risarcitorie, inconcepibili nel caso in cui il danno abbia inciso su beni oggettivamente differenti.
Così la Terza Sezione della Cassazione nella sentenza n. 9320, depositata l'8 maggio 2015.
La vicenda.
Il Tribunale di Firenze aveva accolto la domanda di risarcimento del danno proposta dai genitori e dalla sorella del conducente...
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2015-05-11 Segnalato da: Renato Savoia - Fonte: Diritto e Giustizia
Approfondimenti: Cassazione Sentenze risarcimento danni circolazione stradale cassazione 9320/15
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