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Aggiornato 17/10/12 - Dunque anche in caso di responsabilità medica si applicheranno le tabelle rca (Decreto Balduzzi)

Materia: Attualità - Fonte: Decreto Balduzzi - 17.10.2012
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Abstract: Ovvero: un altro capolavoro dell'ANIA



Aggiornamento del 17/10/12.

 

Il deputato Andrea Sarubbi su twitter pochi minuti fa ha dato la notizia che è stata posta la fiducia sul decreto Balduzzi.

 

Tutto come da me previsto, nelle ultime righe del pezzo: non ne ha parlato praticamente nessuno (vuoi mettere: tra smartcosi, tizi che si gettano dal pallone, partite dell'Italia e soubrette incinte...) e non ci sono state modifiche.

 

"Continuiamo così, facciamoci del male" (cit.)

 

* * *

 

Presi come siamo da mille cose, forse è sfuggito un decreto legge (il n. 158/2012, noto anche come "Decreto Balduzzi") dal titolo altisonante, ovvero: "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute".

 

Caspita!, direte voi, e ti lamenti a fronte di cotanto obiettivo?

 

Il punto è che poi uno, dopo essersi entusiasmato per il titolo, guarda il contenuto e, per esempio, si mette a leggere l'articolo 3 (riportato di sotto per esteso).

 

E al terzo comma trova una chicca che recita così:

 

3.  Il danno biologico conseguente all'attività dell'esercente della professione sanitaria è risarcito sulla base delle tabelle di cui agli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, eventualmente integrate con la procedura di cui al comma 1 del predetto articolo 138 e sulla base dei criteri di cui ai citati articoli, per tener conto delle fattispecie da esse non previste, afferenti all'attività di cui al presente articolo.

 


Cosa significa tradotto in italiano tutto questo?

 

Da un punto di vista letterale significa il richiamo alle tabelle (rispettivamente per le macropermanenti, art. 138, e micropermaneti, art. 139; peraltro per le macro ancora non è stata approvata la tabella) previste per i risarcimenti nel caso di incidente stradale.

 

Da un punto di vista pratico, significa un "bel" taglio ai risarcimenti, niente di più e niente di meno.

 

E se nel campo dell'assicurazione per l'auto la riduzione dei risarcimenti è stata giustificata con il possibile (e nei fatti mai verificatosi) riduzione delle tariffe, nel campo della malpractice medica non viene proprio giustificato neanche per finta.

 

Certo: può darsi che qualcosa cambierà in sede di conversione in legge.

 

Io onestamente non ci credo.

 

Una volta mi sarei arrabbiato, ma non serve a niente: mi raccomando, tutti in coda che esce l'ultimo modello di cellulare...

 

Renato Savoia

 


D.L. 13/09/2012, n. 158
 

Art. 3  Responsabilità professionale dell'esercente le professioni sanitarie

 

1.  Fermo restando il disposto dell'articolo 2236 del codice civile, nell'accertamento della colpa lieve nell'attività dell'esercente le professioni sanitarie il giudice, ai sensi dell'articolo 1176 del codice civile, tiene conto in particolare dell'osservanza, nel caso concreto, delle linee guida e delle buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale.

2.  Con decreto del Presidente della Repubblica, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro della salute, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, sentite l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA), le Federazioni nazionali degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle categorie professionali interessate, anche in attuazione dell'articolo 3, comma 5, lettera e), del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, al fine di agevolare l'accesso alla copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie, sono disciplinati le procedure e i requisiti minimi e uniformi per l'idoneità dei relativi contratti, in conformità ai seguenti criteri:

a)  determinare i casi nei quali, sulla base di definite categorie di rischio professionale, prevedere l'obbligo, in capo ad un fondo appositamente costituito, di garantire idonea copertura assicurativa agli esercenti le professioni sanitarie. Il fondo viene finanziato dal contributo dei professionisti che ne facciano espressa richiesta e da un ulteriore contributo a carico delle imprese autorizzate all'esercizio dell'assicurazione per danni derivanti dall'attività medico-professionale, determinato in misura percentuale ai premi incassati nel precedente esercizio, comunque non superiore al 4 per cento del premio stesso, con provvedimento adottato dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della salute e il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le Federazioni nazionali degli ordini e dei collegi delle professioni sanitarie;
b)  determinare il soggetto gestore del Fondo di cui alla lettera a) e le sue competenze senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
c)  prevedere che i contratti di assicurazione debbano essere stipulati anche in base a condizioni che dispongano alla scadenza la variazione in aumento o in diminuzione del premio in relazione al verificarsi o meno di sinistri e subordinare comunque la disdetta della polizza alla reiterazione di una condotta colposa da parte del sanitario.

3.  Il danno biologico conseguente all'attività dell'esercente della professione sanitaria è risarcito sulla base delle tabelle di cui agli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, eventualmente integrate con la procedura di cui al comma 1 del predetto articolo 138 e sulla base dei criteri di cui ai citati articoli, per tener conto delle fattispecie da esse non previste, afferenti all'attività di cui al presente articolo.

4.  Per i contenuti e le procedure inerenti ai contratti assicurativi per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale resa nell'ambito del Servizio sanitario nazionale o in rapporto di convenzione, il decreto di cui al comma 2 viene adottato sentita altresì la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Resta comunque esclusa a carico degli enti del Servizio sanitario nazionale ogni copertura assicurativa della responsabilità civile ulteriore rispetto a quella prevista, per il relativo personale, dalla normativa contrattuale vigente.

5.  Gli albi dei consulenti tecnici d'ufficio di cui all'articolo 13 del regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, recante disposizioni di attuazione del codice di procedura civile, devono essere aggiornati con cadenza almeno quinquennale, al fine di garantire, oltre a quella medico legale, una idonea e qualificata rappresentanza di esperti delle discipline specialistiche dell'area sanitaria, anche con il coinvolgimento delle società scientifiche.

6.  Dall'applicazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.