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10.06.2013
Un buon contratto lo si vede nel momento del bisogno
Oggi è iniziata una nuova avventura editoriale, il cui coordinatore scientifico, l'amico Andrea Arrigo Panato, ha voluto che facessi parte. Questo è il mio primo pezzo (e, come so dice in questi casi, in bocca al lupo!)
Ai miei clienti lo dico spesso: se tutti si comportassero “bene”, i contratti potrebbero essere conclusi semplicemente con una stretta di mano, e questo indipendentemente dai valori in gioco.
Facciamo l'esempio di un contratto di fornitura: Alfa provvede nella tempistica concordata a fornire a Beta il materiale richiesto con le qualità previste, Beta paga puntualmente la fattura alla scadenza concordata, e così via.
Basta una stretta di mano, o no? O, più pragmaticamente, qualche riga scritta più come promemoria che altro.
La realtà, però, è ben diversa, e lo sappiamo tutti.
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