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La sapete quella dell'assicurazione che per non pagare il compenso dell'avvocato alla fine pagò più del doppio?
Materia: Risarcimento danni - Fonte: Renato Savoia - 27.09.2013 Condividi su Facebook |
C'era una volta un avvocato, che avendo praticamente definito (residuava una quisquilia) la pratica risarcitoria del proprio cliente, chiese al liquidatore dell'assicurazione di pagare quella quisquilia e insieme le spese legali dell'avvocato. Infatti, NON era un'ipotesi di indennizzo diretto, e le spese legali andavano pagate. Il liquidatore, pensando di essere molto furbo, disse all'avvocato che non avrebbe pagato più nulla, confidando nel fatto che "tanto al cliente manca poco, figurati se mi fa causa, e così l'avvocato si arrangia a chiedere i soldi al proprio cliente, ahahaha". Così, pensava sempre il furbo, "avrò fatto risparmiare un po' di soldini alla compagnia di assicurazione che a fine anno mi regalerà le mie caramelle preferite". Il furbo non aveva però fatto i conti con l'avvocato e il suo cliente, che non ci stavano a farsi pigliare in giro dal primo aspirante furbo di turno, e fecero causa. Come spesso accade, ride bene chi ride ultimo, e se siete curiosi di sapere come è andata a finire, c'è la sentenzina che potete leggere...