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05.06.2017
Danno da vacanza rovinata: Come far valere i propri diritti
Con il long week end del 2 giugno gli italiani hanno avuto il primo vero assaggio d’estate. Spiagge affollate alberghi che in alcune località hanno fatto registrare il tutto esaurito. Si direbbe “buona la prima”, ma è davvero così? Come ormai d’abitudine il malcontento spesso invade i social network.
C’è chi pensava di aver prenotato una stanza in un hotel 4 stelle e poi si è ritrovato in un B&B. Chi sicuro di partire è arrivato in aeroporto e ha dovuto affrontare ritardi interminabili se non addirittura voli cancellati. I “due passi dalle spiagge” che invece sono almeno 2 chilometri. Piscine ancora vuote e stanze sporche rumorose e maleodoranti rappresentano, in molti casi, la ciliegina sulla torta.
Altro che vacanza! In alcuni casi quella settimana di ferie tanto desiderata può trasformarsi in un incubo. Nonostante lo stress e il malcontento i consumatori “feriti” dal sogno infranto possono in qualche modo essere risarciti. Appellandosi a quello che viene definito “danno da vacanza rovinata”, la locuzione usata per identificare e quantificare, in termini di risarcimento, il disagio psico-fisico subito dal turista che non è riuscito a godere a pieno della sua vacanza per causa di altri.
Abbiamo chiesto di parlarcene all’avvocato Renato Savoia – legale in Verona, iscritto all’Albo speciale degli avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle altre giurisdizioni superiori...
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