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Insomma, si può uscire o no? (Sottotitolo: state comunque a casa!)
Materia: Attualit? - Fonte: Renato Savoia - 17.03.2020 Condividi su Facebook |
Come molti mi sto interrogando sul senso di sentirsi continuamente ripetere "state in casa, non uscite" e dall'altro avere delle faq sul sito del governo dove, ancora oggi, risulta scritto "è giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all'aperto".
E' evidente, credo, il contrasto, laddove "attività motoria" vuol dire tutto e niente, e a ben guardare anche la famigerata "passeggiata" vi rientra.
Tutto ciò non ha senso.
O si deve stare a casa (con le sole eccezioni legate ad esigenze lavorative, di salute o di approvvigionamento) oppure si può uscire per qualsivoglia attività motoria.
Perché questo messaggio contraddittorio?
Ora, va bene tutto, ma davvero vogliamo credere che non se ne siano resi conto?
Io sono giunto alla conclusione che in realtà ci sia una spiegazione, di natura giuridica, che provo a spiegare.
L'art.16 della Costituzione prevede: "Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza".
Quindi: possono essere stabilite limitazioni alla libera circolazione per motivi di sicurezza o sanità pubblica, ma devono essere stabilite con una legge.
Tutti i provvedimenti che riguardano la limitazione della circolazione sono invece stati presi mediante uno strumento che non ha valore di legge, bensì un atto amministrativo, ovvero il "decreto del Presidente del Consiglio".
Ripeto, un atto che ha natura amministrativa, cioè un atto di valore inferiore alla legge.
Perché sia stata scelta questa strada, anziché quella del Decreto Legge, che è un atto normativo di carattere provvisorio avente forza di legge, adottato in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo (e mi risulta difficile pensare ad una maggiore urgenza e necessità di questa), mi risulta personalmente incomprensibile.
Avendo scelto la strada del decreto del presidente, evidentemente ci si è resi conto che non si potevano imporre limitazioni alla circolazione, per cui si è scelto la strada di tenere le porte di casa aperte tramite l'espressione sopra riportata, ovvero "è giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all'aperto".
In questo modo si sono evitate censure di incostituzionalità, e al contempo si è passata la patata bollente ai sindaci e alle forze di polizia sul territorio.
Ecco quindi poi gli inviti (orali) al "restare a casa".
Non sono, e non ho pretesa di esserlo, un costituzionalista.
Questa però è l'unica spiegazione, per quanto tortuosa, che sono riuscito a darmi.
Se non fosse così, peraltro, l'alternativa è di avere degli schizofrenici al comando.
E non so cosa sia peggio.